PORSCHE CARRERA RS

Nel 1972 fu proposta la 911 Carrera RS (Renn Sport), mossa da una versione di 2.687 cm³ (210 CV) a iniezione meccanica del classico 6 cilindri boxer e carrozzeria alleggerita, con cofani e portiere in alluminio e lamiere non strutturali assottigliate. La 911 Carrera RS 2.7 era riconoscibile per il celebre alettone posteriore "a coda d'anatra" (vedi foto), le strip adesive sulla fiancata ed i cerchi (in lega) in tinta con le strip. Era disponibile nella sola versione coupé, le prestazioni erano notevoli, con un peso di 980 kg lo scatto 0–100 km/h in 5,9 secondi per una velocità massima di 237 km/h.

Porsche 911 Carrera RS 2.7 (1973)

Porsche 911 Carrera RS 2.7 (1973)

Porsche 911 Carrera RS 2.7 (1973)

Porsche 911 Carrera RS 2.7 (1973)

Porsche 911 Carrera RS 2.7 (1973)

Porsche 911 Carrera RS 2.7 (1973)

Curiosità

La passione per le belle auto di Jay Kay non è un segreto: il cantante dei Jamiroquai è un noto collezionista di automobili, alcune delle quali sono anche comparse nei suoi video.Tra non molto, la casa d’aste Bonhams metterà in vendita un vero pezzo forte, la Porsche 911 Carrera RS 2.7 del 1973 di un brillante arancione. Realizzata in soli 200 esemplari, è una delle coupé tedesche più amate di sempre dai collezionisti. Il valore dell’auto si aggira tra le 960 mila sterline e 1.1 milioni.

Nel 1974 venne prodotta in soli 109 esemplari la 911 Carrera RS 3.0 esclusivamente in versione coupé, nata come evoluzione della RS 2.7, dotata di parafanghi allargati sia anteriori che posteriori e del nuovo motore da 2.994 cm³ di cilindrata in grado di erogare 230 CV, con un peso di soli 980 kg in grado di scattare da 0–100 km/h in 5,5 secondi per una velocità massima di 239 km/h. Per utilizzo nelle competizioni circa 50 esemplari furono modificati in Carrera 3.0 RSR (acronimo di Renn Sport Racing).

Porsche 911 Carrera RS 3.0 (1974)

Facile comprendere come, a fronte della complessiva rivalutazione di tutte le vetture di Porsche, le quotazioni di questo particolare modello stiano andando alle stelle. L’ultima asta che ha visto protagonista una delle 54 RS rimaste è stata bandita da RM Sotheby’s ad Amelia Island nel 2017, con una vettura di color bianco e cerchi oro battuta per 1,375 milioni di Dollari.

Nel 1973, vennero creati otto esemplari da competizione denominati 911 Carrera RSR. Utilizzando come base la RS, vennero montati nuovi freni ventilati a disco con quattro pistoncini e nuove sospensioni sportive irrigidite. I passaruota erano stati allargati per permettere il montaggio di pneumatici da competizione, più grandi rispetto a quelli di serie. Nella parte anteriore venne sistemato un nuovo radiatore dell'olio, mentre il propulsore impiegato era una versione 2.8 da 308 cv del motore della RS stradale. La sua gestione era affidata ad un cambio manuale a 5 rapporti. Questi modelli vennero affidati ai team Brumos e Penske per competere in alcune prove del Campionato Mondiale per vetture sport. La prima prova fu alla 24 Ore di Daytona, dove i piloti Peter Gregg e Hurley Haywood del team Brumos ottennero la vittoria. Altre pregevoli conquiste furono La Targa Florio e la 12 Ore di Sebring.

Porsche 911 Carrera RSR 3.0 (1974)

Porsche 911 Carrera RSR 3.0 (1974)

Dalla sua stagione inaugurale nel 1974 la famosa Gara Internazionale dei Campioni è stata una delle preferite dai fan, mettendo i piloti di varie discipline l'uno contro l'altro in una gara di pura abilità di guida. Questa Porsche 911 RSR del 1974, numero di telaio 911 460 0100, fu guidata dalla stella di F1 e Indy Emerson Fittipaldi nella prima gara IROC della prima stagione al Riverside International Raceway e servì come veicolo di riserva per tutta la durata. Uno dei soli 15 appositamente progettati da Penske per la serie IROC, è stato sottoposto a un restauro triennale senza risparmi, mantenendo i suoi originali numeri corrispondenti da 3,0 L motore da corsa “farfalla alta” ed è senza dubbio uno dei migliori Auto IROC esistenti. La documentazione

Porsche 911 RSR 2.1 Turbo (1974)

Una 911 o meglio questa 911 andrà all'asta ad Amelia Island, alla folle cifra di “sei milioni di dollari”. Certo, questa è davvero speciale, non una semplice macchina da corsa, ma il sacro Graal delle Porsche. Ossia sua maestà RSR Turbo del 1974. Fu infatti la prima 911 da corsa con turbocompressore, quella che poi 

quella che poi diede vita al mito della 911 Turbo. Ne furono costruite solo quattro, per correre nel difficile Campionato Mondiale Marche dove finì in base alle regole del tempo in mezzo ai mostruosi prototipi. Ma si fece onore lo stesso, conquistando addirittura un secondo posto alla 24 Ore di Le Mans. Il motore era un piccolo 2.142 cc, ma arrivava a

500 Cv e questo - unito al peso piuma di 800 Kg (incredibile considerando la scocca di serie) garantiva una velocità massima di circa 300 orari e accelerazioni record: 0-100 Km/h in 3,2 secondi e 0-200 Km/h in 8,8. Per tenerla in strada, anzi in pista, alla Porsche furono obbligati a montare un'ala posteriore colossale, e la leggenda vuole

che i tecnici la dipinsero di nero per confonderla con l'asfalto e rendere il suo aspetto meno inquietante. D'altronde tutta l'operazione era stata messa in piedi per lanciare la 911 Turbo di serie quindi l'immagine era importantissima, e non a caso fu coinvolto uno sponsor di livello come la Martini.

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