L'Alfa Romeo è un'azienda automobilistica italiana nota per la produzione di autovetture di carattere sportivo. Fondata il 24 giugno 1910 a Milano come ALFA (acronimo di "Anonima Lombarda Fabbrica Automobili") nel 1918 ha cambiato nome in "Alfa Romeo" in seguito all'acquisizione del controllo della società da parte di Nicola Romeo. L'Alfa Romeo è appartenuta allo Stato italiano dal 1933 al 1986, quando è stata venduta al gruppo Fiat. Durante la sua storia la casa, detta "del Biscione" per il suo stemma, ha realizzato molte vetture da strada e concept car che hanno segnato la storia del design dell'industria automobilistica italiana. Da un punto di vista tecnologico, l'Alfa Romeo è considerata tra le case più all'avanguardia del panorama automobilistico mondiale grazie alle molte innovazioni che hanno esordito sulle sue vetture. Oltre alle autovetture, l'Alfa Romeo ha anche prodotto veicoli commerciali, materiale rotabile, mezzi pubblici, motori marini e aeronautici. All'inizio degli anni settanta, al culmine della capacità manifatturiera, la forza lavoro toccava quasi i 29.000 dipendenti distribuiti nei tre stabilimenti produttivi dell'epoca (Portello, Arese e Pomigliano d'Arco). La casa del Biscione ha partecipato con successo a differenti categorie di competizioni automobilistiche. Nel 1925 ha vinto il primo campionato del mondo di automobilismo organizzato nella storia, mentre nel 1950 e nel 1951 ha conquistato le prime due edizioni del Campionato mondiale di Formula 1. Nel 1975 e nel 1977 si è invece aggiudicata il Campionato del mondo sport prototipi. Con delle vetture Alfa Romeo la Scuderia Ferrari ha esordito nelle competizioni.
Nel settembre del 1967, il governo italiano diede il via al progetto dell’Alfa Romeo per la sua nuova auto familiare compatta, da fabbricare in uno stabilimento in provincia di Napoli, più precisamente a Pomigliano d’Arco, la cui costruzione iniziò il 29 aprile 1968. Il nome di quell’auto era Alfasud. Era stata progettata sotto la direzione dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska. La configurazione del motore boxer a quattro cilindri era ideale per abbassare il baricentro e la linea del cofano dell’auto. Questo consentiva di migliorare le prestazioni e la dinamica di guida. Sebbene progettato e testato fin dall’inizio come motore da 1500 cc, il quattro cilindri boxer Alfa Romeo ha debuttato nel 1972 come motore da 1186 cc alimentato da un unico carburatore Solex da 32 mm per evitare la competizione tra l’Alfasud e la Giulia (che era di fascia superiore) nella gamma Alfa Romeo. Contrariamente alla maggior parte dei motori boxer, il blocco motore a quattro cilindri Alfa Romeo era un unico pezzo di ghisa. Presentava un’apertura sul lato inferiore per consentire l’installazione dell’albero motore. Una volta chiuso, il motore era un blocco molto solido con un grande potenziale per derivati di maggiore potenza. Le due teste dei cilindri erano fuse in alluminio, ciascuna contenente un albero a camme azionato dalla propria cinghia di distribuzione individuale. Nel 1990, il motore boxer Alfa Romeo raggiunse il l’apice evolutivo, con l’introduzione del top di gamma 1.7 da 16 valvole. Le teste dei cilindri erano state completamente ridisegnate, con due alberi a camme per bancata: il motore erogava 132 CV a 6500 giri/min. Tuttavia, il motore Boxer Alfa Romeo aveva i giorni contati. Infatti, la fusione con il gruppo Fiat spezzò i passi dell’Alfa per la necessità di migliori economie di scala all’interno gruppo stesso. La vita del boxer fu prolungata per qualche altro anno, fino al 1997, solo perché non era stato possibile produrre abbastanza motori a quattro cilindri in linea derivati dalla Fiat in tempo per il 1994. Dunque, ci fu un cambio epocale. In sostituzione all’Alfa 33, arrivarono le Alfa 145 e 146. Tuttavia erano vetture decisamente più grandi e pesanti. A causa del sovrappeso e della mancanza di sviluppo, il motore boxer morì definitivamente. I motori non erano abbastanza potenti per sopperire all’aggiunta di peso: il risultato fu di avere parecchi clienti delusi dalle prestazioni e consumi dei nuovi modelli.
Lo stabilimento Alfa Romeo del Portello è stato il primo sito produttivo costruito dall'Alfa Romeo. È stato attivo dal 1906 al 1986 nel quartiere del Portello, a Milano. La sua storia è indissolubilmente legata alla fabbricazione di automobili ma, nella stessa area, durante gli anni si sono svolte attività anche in altri campi industriali. Lo stabilimento del Portello venne più volte ampliato in seguito alla crescita dell'azienda, la cui produzione crebbe a più riprese. L'area della fabbrica è stata ceduta dalla Fiat (nuova proprietaria dell'Alfa Romeo) al Comune di Milano che ha previsto la costruzione di un nuovo quartiere residenziale e commerciale. È stato l'emblema della grandezza industriale di Milano ed ha fatto la storia dell'automobilismo italiano. La sua demolizione è stata completata nel 2004. All'epoca dell'abbattimento l'ex sede produttiva conteneva ancora prototipi, sale prova integre, macchinari e motori sperimentali, disegni e parti meccaniche in fase di sperimentazione.
Marca | Modello | Inizio produzione | Fine produzione | Esemplari prodotti |
Alfa Romeo | Darracq | 1906 | 1909 | - |
Alfa Romeo | G1 | 1921 | 1923 | 52 |
Alfa Romeo | RL | 1922 | 1927 | 2.631 |
Alfa Romeo | RM | 1923 | 1925 | 500 |
Alfa Romeo | 6C | 1925 | 1954 | 8.157 |
Autobianchi | 8C | 1931 | 1939 | 218 |
Fiat | 1900 | 1950 | 1959 | 19.198 |
Lancia | Matta | 1951 | 1955 | 2.075 |
Alfa Romeo | Giulietta | 1955 | 1966 | 131.715 |
Alfa Romeo | 2000 | 1958 | 1961 | 7.052 |
Alfa Romeo | 2600 | 1961 | 1969 | 11.464 |
Alfa Romeo | Giulia | 1962 | 1965 |
- |
Lo stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco, comunemente noto come Alfasud di Pomigliano e ridenominato nel 2008 in stabilimento "Giambattista Vico" in memoria del filosofo napoletano, è una fabbrica collocata nell'area nord est della città metropolitana di Napoli, insiste nel comune di Pomigliano d'Arco ed in una parte meno ingente nel confinante comune di Acerra. L'intero complesso industriale è di proprietà del gruppo Fiat Chrysler Automobiles (FCA). Progettato nel 1968 dall'Alfa Romeo cominciò la produzione di autoveicoli nel 1972. A partire da novembre 2011, nello stabilimento viene prodotta unicamente la Fiat Panda. Nel 2012 lo stabilimento ha ottenuto la certificazione Silver nell'ambito della classificazione del World Class Manufacturing. Nel 2013, sempre il World Class Manufacturing, ha riconosciuto allo stabilimento italiano la medaglia d'oro, con rispettiva certificazione. Nel 2012 riceve l'Automotive Lean Production awards come miglior stabilimento d'Europa, premio riconosciutogli anche dalla WCM nel 2013. Lo stabilimento è anche stato visitato dai tecnici della Volkswagen per studiare le tecnologie e l'efficienza dello stabilimento. Nel dicembre 2013, dopo aver già ottenuto la medaglia oro qualche mese prima, lo stabilimento, dove viene prodotta la Fiat Panda, ha ottenuto il riconoscimento di livello "Gold" al WCM (World Class Manufacturing).
Marca | Modello | Inizio produzione | Fine produzione | Esemplari prodotti |
Alfa Romeo | Alfasud (prima serie) | 1972 | 1980 | 642.528 |
Alfa Romeo | Alfasud Sprint | 1976 | 1989 | 121.184 |
Alfa Romeo | Alfasud (seconda serie) | 1980 | 1984 | 203.904 |
Alfa Romeo | 33 | 1983 | 1984 | 866.958 |
Alfa Romeo | 33 giardinetta | 1984 | 1995 | 122.366 |
Autobianchi | Y10 | 1987 | 1995 | - |
Fiat | Tipo | 1989 | 1990 | - |
Lancia | Delta | 1993 | 1999 | 138.980 |
Alfa Romeo | 164 | 1987 | 1997 | |
Alfa Romeo | 155 | 1992 | 1998 | 191.949 |
Alfa Romeo | 145 | 1994 | 2000 | 221.037 |
Alfa Romeo | 146 | 1995 | 2000 |
233.295 |
Alfa Romeo | 156 | 1997 | 2005 |
680.000 |
Alfa Romeo | 156 Sportwagon | 2000 | 2007 |
- |
Alfa Romeo | GT | 2003 | 2010 | 80.832 |
Alfa Romeo | 159 | 2005 | 2011 | - |
Alfa Romeo | 159 Sportwagon | 2006 | 2001 | - |
Fiat | Panda | 2011 | - |
Lo stabilimento Alfa Romeo di Arese è stato uno dei siti produttivi dell'Alfa Romeo. Attivo tra il 1963 e il 2005, ha rappresentato il più grande stabilimento della casa automobilistica milanese. L'impianto industriale Alfa Romeo di Arese ricopriva un'area molto ampia che spaziava anche sui comuni di Lainate, Garbagnate Milanese e Rho. Lo stabilimento era localizzato in una zona strategica, in quanto attorniato da importanti vie di comunicazione come l'Autostrada dei Laghi per l'Aeroporto di Milano-Malpensa, l'autostrada A4 e la Tangenziale Ovest (che collega la A1 e la A7). Una piccola parte dell'ex sito produttivo aresino ospita il Museo storico Alfa Romeo. La costruzione dello stabilimento, fortemente voluto da Giuseppe Luraghi, fu necessaria perché la capacità produttiva dello stabilimento Alfa Romeo del Portello, a Milano, stava giungendo a saturazione. In quegli anni, infatti, la fabbrica milanese si stava progressivamente inserendo nel tessuto urbano della città. Registrata una carenza negli spazi produttivi, la dirigenza dell'Alfa Romeo decise di aprire un nuovo impianto alle porte di Milano che non avesse i problemi del sito milanese. Le ultime automobili prodotte ad Arese con il marchio Alfa Romeo risalgono al 2000: la GTV e la Spider, il cui assemblaggio è stato trasferito poi presso gli stabilimenti della Pininfarina fino al termine della produzione (2005). A seguire, sono state allestite nell'impianto aresino le Fiat Multipla ecologiche e, fino al 2005, i motori V6 della stirpe "Busso", ideati dall'omonimo progettista torinese Giuseppe Busso durante gli anni settanta. Dopo la fine dell'attività produttiva, l'ultima divisione aziendale della Casa del Biscione ad essere attiva nel polo industriale di Arese è stato il Centro Stile Alfa Romeo, in seguito trasferito a Torino.
Marca | Modello | Inizio produzione | Fine produzione | Note |
Alfa Romeo | Giulia GT | 1963 | 1976 | |
Alfa Romeo | Giulia | 1965 | 1977 | |
Alfa Romeo | 1750 | 1968 | 1971 | |
Alfa Romeo | 2000 | 1971 | 1977 | |
Alfa Romeo | Alfetta | 1972 | 1984 | |
Alfa Romeo | Alfa 6 | 1979 | 1987 | |
Alfa Romeo | 90 | 1984 | 1987 | |
Alfa Romeo | 75 | 1985 | 1993 | |
Alfa Romeo | 164 | 1987 | 1997 | |
Alfa Romeo | 155 | 1992 | 1992 | La produzione fu trasferita pochi mesi dopo il debutto (prodotti solamente 669 esemplari ad Arese) nello stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco (NA) |
Autobianchi | Y10 | 1992 | 1995 | |
Alfa Romeo | GTV | 1994 | 2000 |
Nel 2000 la produzione venne trasferita presso gli stabilimenti Pininfarina di San Giorgio Canavese a Torino |
Alfa Romeo | Spider | 1994 | 2000 |
Nel 2000 la produzione venne trasferita presso gli stabilimenti Pininfarina di San Giorgio Canavese a Torino |
Fiat | Multipla (metano) | 2000 | 2002 |
Installazione impianti a gas su vetture provenienti dallo stabilimento Fiat di Mirafiori di Torino |
L’azienda è stata fondata nel 1910, con l’acronimo di A.L.F.A., che significa Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. E ha anche delle origini francesi. Nel 1906, infatti, la casa automobilistica francese Darracq aprì una divisione italiana a Napoli, che dopo poco tempo spostò a Milano, costruendo uno stabilimento per la produzione di auto nella zona del Portello. Le vendite, però, non andarono bene e dopo la messa in liquidazione della società, venne rilevata da alcuni imprenditori lombardi. Il nome Romeo è stato aggiunto dopo. L’azienda entrò in crisi a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale, e venne rilevata ufficialmente nel 1918 da Nicola Romeo, di origini campane. Nel 1920 uscì la prima auto con il marchio Alfa Romeo.
Il pilota Ugo Sivocci ha messo il logo con il quadrifoglio per la prima volta alla Targa Florio che si è tenuta nel 1923. Deve aver portato fortuna, perché portò per la prima volta l’Alfa Romeo alla vittoria. Sivocci, ha poi perso la vita in una gara circa un anno dopo, guidando una macchina che non aveva lo stemma con il quadrifoglio. Da quella volta Alfa Romeo l’ha usato su tutte le sue macchine da gara e ad alte prestazioni.
La storia del Drake, Enzo Ferrari, inizia proprio all’ombra del Portello. Infatti, il fondatore della scuderia del Cavallino Rampante ha iniziato la sua carriera come pilota della Alfa Romeo. Il logo del Cavallino fece il suo esordio nel 1932 per la 24 ore di Spa, su due Alfa Romeo 8C 2300 Mille Miglia Zagato Spider Passo Corto.