Carroll Shelby dopo aver preso parte alla seconda guerra mondiale nell' USAF, torna in patria e inizia una carriera da pilota, trasferendosi poi in Europa, correndo per Maserati e Aston Martin in Formula 1 nelle stagioni 1958 e 1959, pur senza raggiungere risultati di particolare rilievo. Maggiori sono stati i successi con le vetture sport, con le quali sempre a bordo di una Aston Martin Shelby conquista anche la vittoria nel 1959 alla 24 Ore di Le Mans. Un problema cardiaco congenito che lo affligge dalla nascita, gli impone però di interrompere la sua carriera agonistica. Dopo aver intrapreso alcuni tentativi imprenditoriali non andati a buon fine, nel 1961 decide di fondare una propria azienda, la Shelby-American per produrre una vettura sportiva dal nome di Cobra. La AC Cobra è una granturismo sportiva i cui telai arrivano dall'inglese AC Cars, dagli Stati Uniti arrivano i motori tra cui il Ford 4.7 V8. Nasce così la GT più veloce di allora, denominata Cobra, che nel 1963 vince il campionato americano per vetture di serie e dall'anno seguente si scontra con le vetture di Maranello sui circuiti di entrambe le sponde dell'Atlantico in quella che passò agli annali dell'automobilismo sportivo come la Guerra Cobra-Ferrari. I risultati continueranno ad arrivare copiosi sia negli Stati Uniti sia in Europa. Ma durante una sessione di collaudo della Ford GT40 Mk IV nel 1966, la morte del pilota Ken Miles, uno dei suoi più importanti collaboratori, convince Shelby a interrompere la produzione di vetture.

 

 

Storia di uno degli uomini più importanti dell'automobilismo americano, senza Carroll Shelby le auto americane sarebbero molto diverse. L’imprenditore (nonché pilota) statunitense ha segnato in maniera indelebile l’automobilismo “yankee” diventando un mito per tutti gli appassionati d’oltreoceano (e non solo). Scopriamo insieme la sua storia:

 

 

Durante la celebre corsa di durata francese nota alcune spider inglesi molto veloci chiamate AC Bristol, si ritira dal mondo delle corse per problemi di salute e fonda la Shelby-American. Con questa società acquista i telai AC e installa sotto il cofano potentissimi motori Ford. Nascono così le Cobra.

 

 

Carroll Shelby impiega pochissimo tempo a far capire al mondo le potenzialità della Cobra. Questa vettura si aggiudica infatti svariate competizioni negli Stati Uniti e nel 1965 la Daytona Coupé, variante chiusa realizzata l’anno precedente, vince addirittura il Mondiale Marche.

 

 

Il rapporto tra Ford e Shelby si fa sempre più stretto: nel 1964 Carroll inizia a lavorare allo sviluppo della GT40, vettura che sotto la sua gestione conquista due 24 Ore di Le Mans nel 1966 (con alla guida Bruce McLaren e Chris Amon) e nel 1967 (Dan Gurney e A.J. Foyt).

Shelby è come Re Mida: tutto quello che tocca diventa oro. Nel 1966 si mette in società con il pilota Dan Gurney per creare la scuderia Eagle di F1: un team capace di conquistare due settimi posti nei Mondiali Costruttori 1966 e 1967 e un ottavo posto nel Mondiale Piloti 1967 proprio con Gurney, in grado quell’anno di vincere il GP del Belgio e di arrivare terzo in Canada.

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