La Lamborghini Miura è una vettura sportiva prodotta dalla Lamborghini tra il 1966 e il 1973. Presentata al Salone dell'automobile di Ginevra del 1966, La Miura P400 fu un successo senza precedenti. La vettura lasciò senza fiato tutti i visitatori facendo invecchiare di colpo tutte le supercar dell'epoca e dando l'inizio ad una nuova era nel settore delle automobili sportive Gli esemplari di produzione differivano sensibilmente dal prototipo di Ginevra, che era stato allestito in tempi brevissimi. Le ruote a raggi vennero sostituite con altre in lega di magnesio della Campagnolo. Il senso di rotazione del cambio fu invertito perché generava vibrazioni. La frizione a triplo disco all'ingresso del cambio fu soppiantata da una monodisco montata all'estremità dell'albero motore. Al posto della copertura in plexiglas del motore fu applicata una persiana fissa, sempre di plastica, per migliorare la dispersione di calore del motore. Tale motivo a listelli paralleli ricorreva in molti elementi stilistici fra i quali gli sfoghi del radiatore e le insolite “ciglia” che circondavano i fari anteriori a sollevamento elettrico. Immutata fu la carrozzeria in acciaio, alta appena 110 cm, con i cofani anteriore e posteriore in alluminio La potenza dichiarata era di 350 hp (260 kW). Il successo della Miura fu immediato e travolgente: a fronte di una produzione prevista di una ventina di esemplari all'anno, la Lamborghini ne consegnò 108 nel solo 1967, pur non riuscendo a soddisfare tutta la richiesta. Nei circa due anni e mezzo di produzione della P400 furono prodotti complessivamente 275 esemplari.
Dopo il rifiuto di Ferruccio di produrre la 350 GTS, Stanzani e Dallara non rinunciarono all'idea di una Lamborghini convertibile, così nei ritagli di tempo (e con la collaborazione di Marcello Gandini) ci riprovarono con Miura. Al Salone dell'automobile di Bruxelles del 1968 nello stand di Bertone venne infatti esposta una versione scoperta della P400 (telaio N°3498, motore N°1642). Aveva una configurazione targa, ossia priva del tettuccio da montante a montante (trattandosi di un prototipo non era nemmeno predisposta per il montaggio di uno di fortuna). Altre differenze dal modello di derivazione erano l'assenza della copertura del cofano motore, che lasciava carburatori e testate a vista, ed un disegno leggermente differente della coda. Malgrado il notevole successo riscosso alla rassegna belga e le numerose richieste ricevute, anche questa volta Lamborghini, per il quale le cabriolet non corrispondevano all'idea di granturismo confortevole e silenziosa che voleva produrre, declinò l'offerta di metterla in produzione e rifiutò persino la richiesta di Nuccio Bertone di produrne una piccola serie nei suoi stabilimenti torinesi.
MOTORE | |
Cilindrata | 3.929 cm3 24 valvole |
Cilindri e disposizione | 12 cilindri a V |
Cambio | manuale 5 rapporti |
Trazione | posteriore |
Potenza Massima | 385 CV a 7850 giri/m |
Coppia Massima | 400 Nm a 5750 giri/m |
PRESTAZIONI | |
Velocità Massima | 272 km/h |
Accelerazione da 0 a 100 km/h | 7,1 secondi |
DIMENSIONI E PESO | |
Lunghezza | 4360 mm |
Larghezza | 1760 mm |
Altezza | 1050 mm |
Passo | 2500 mm |
Peso a vuoto | 1245 kg |
PNEUMATICI | |
Anteriori | 215/70/15 |
Posteriori | 215/70/15 |